trio
Vacanza in Puglia
di PattyeFranco
25.02.2014 |
22.942 |
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"Non volevo finire per farli godere in quel modo, quindi feci sedere mio marito sulla panchina e mi appoggiai con la testa davanti al suo cazzo in modo di..."
Eravamo questa volta in Puglia, avevamo deciso di passare una settimana nella bella provincia di Bari, dopo varie insistenze di un nostro caro amico, che abitava proprio da quelle parti, lo avevamo conosciuto casualmente, tanto per cambiare, nella solita Menton.Quando si è in vacanza, si conosce sempre molta gente, ma con lui si era creata una vera amicizia, eravamo rimasti in stretto contatto, premetto che con lui non c’era mai stato niente di più che una buona amicizia, serate all’insegna del divertimento, qualche pomeriggio in spiaggia, qualche cena ma mai niente di più. Per quasi tre anni non ci eravamo più visti, solo contatti telefonici e qualche lettera, non si usava ancora internet, mail o sms, quindi come dicevo, dopo varie insistenze ci convinse ad andare almeno una settimana da lui.
Ebbene caricammo le valigie in auto e via per Bari, non era proprio in città ma un paesino nella provincia abbastanza vicino, veramente a pochi minuti dalla città. Viaggio lungo ma piacevole, arrivammo proprio poco prima dell’ora di pranzo, grandi feste all’arrivo, aveva invitato anche il fratello con la moglie e i genitori, sinceramente dopo tre anni, quasi non lo riconoscevo, era molto cambiato e anche in meglio, con qualche chilo in più che sicuramente ci voleva, nuovo taglio di capelli e occhiali un pochino più moderni, come dire anche un po’ più figo. Dimenticavo si chiamava Nicola, o meglio si chiama ancora Nicola.
Fu un vero piacere incontrarci di nuovo dopo tre anni, quel primo giorno lo passammo a raccontarci di tutto, e ce n’era di cose da dire. Lui non si era ancora fidanzato, a differenza del fratello che si era sposato, anche lui carino con una bella ragazza. La casa era una villetta non molto grande ma molto accogliente, per la notte lasciò a noi la camera matrimoniale e lui andò nella camera degli ospiti, con due letti singoli, i genitori invece abitavano in Bari città.
I giorni seguenti li passammo a girare e visitare un po’ la zona, ormai nel giro di un paio di giorni eravamo quasi inseparabili, si era creato un bel rapporto stretto, un’ottima familiarità e tanta confidenza, degli ottimi amici. Un giorno con l’auto di Nicola, andammo a visitare quel fantastico paese di Alberobello, poi Fasano e alla fine in direzione verso casa passando da Monopoli, Polignano a Mare. Dopo Polignano ci fermammo in una spiaggia per farci un bagno, era un posto fantastico, l’acqua del mare era limpidissima e faceva pure caldo, infatti non appena parcheggiata l’auto, andammo dritti in mare, un bagno veramente rinfrescante e piacevole, ci divertimmo un casino in acqua, una volta usciti ci sdraiammo a prenderci ancora un poco di sole, ma essendo già sul tardi, il sole se ne andò quasi subito. Quindi si decise di alzarci ed andarcene, ma a questo punto ecco un piccolo problema a cui nessuno aveva pensato, i costumi erano ancora bagnati e nessuno aveva con sé un cambio, Franco e Nicola risolsero subito il problema, loro avevano i pantaloni, quindi una volta tolto il costume e infilato i pantaloni erano apposto, io invece avevo una minigonna di Jeans e una maglietta di quelle forate tipo rete, che con il pezzo di costume andava bene, ma togliendolo era un po’ sconveniente.
Guardai mio marito, come per fargli capire cosa fare, non ero poi così pudica ma si sa com’è, Nicola andò intanto ad aprire i finestrini dell’auto per far girare un po’ d’aria, così Franco approfittò per dirmi la sua: “Scusa, vai in cabina ti togli il costume sotto e ti metti la tua gonna, per il sopra anche se si vede qualcosa non vedo niente di male, rimane poi un vedo non vedo, quindi puoi farlo, lui non sa se sotto hai il costume o no, poi anche se lo immagina non è che gliela metti sotto il naso, poi quando andiamo a mangiare sarà asciutto e ti rimetti tutto.”
In un primo momento mi sembrava una cavolata, ma poi pensai che era l’unica soluzione, per il sopra non era proprio un gran problema, visto che qualche volta avevo preso il sole a seno nudo, per il sotto pensai che non se ne sarebbe nemmeno accorto.
Infatti feci così, poi salimmo in auto e siccome era un’abitudine, io salii davanti, Nicola alla guida e Franco dietro. Partimmo, ma subito mi accorsi che Nicola ogni tanto con la coda dell’occhio mi osservava il seno, infatti quel vedo non vedo lo stuzzicava parecchio, tanto che ad un certo punto ridendo gli dissi: “Nicola, guarda la strada, per il seno hai tempo ai semafori per guardarlo”, lui rimase un attimo imbarazzato, ma appena si riprese mi rispose: “scusami ma che ci devo fare? mi scappa l’occhio….” poi guardando mio marito continuò: “…scusami Franco, ma mi potrai capire, mi raccomando non prendertela”, Franco rise e gli rispose: “tranquillo non me la prendo certo per questo, ci mancherebbe, ma come ti ha detto lei è meglio guardare la strada, non vorrei che andassi a sbattere” e rise.
A quel punto sembrò molto più attento alla strada, ma ad ogni semaforo non riusciva a resistere, e si girava a guardarmi, ad un certo punto, io distratta nel guardarmi in giro, nell’accavallare le gambe mi dimenticai di essere senza costume e salendo così la gonna, Nicola si accorse che il costume non c’era. Infatti mi guardò con un’espressione sorpresa, ormai non potevo più nascondere il fatto, quindi con le mani gli feci cenno come dire ‘cosa potevo fare?’, a questo punto non sapeva proprio più come trattenere lo sguardo, fortuna volle che arrivammo subito al ristorante dove aveva deciso di fermarsi, notai anche che si era eccitato, avendo dei pantaloni leggeri di cotone senza slip, il gonfiore del suo pisello si notava chiaramente, anche se con una mano cercò di nasconderlo. Prima di entrare al ristorante, avremmo dovuto almeno sistemarci, mio marito da dietro non fece problemi, si tolse i pantaloni infilandosi poi gli slip, Nicola però doveva aspettare che scendessi io per sistemarsi, non era normale che si spogliasse proprio davanti a me, quindi scesi per permettere a lui di infilarsi gli slip; poi toccò a me salire per cambiarmi, ma a sorpresa avendo messo lo slip del costume in una borsa di plastica per non far vedere a Nicola che ero senza, mi resi conto che era ancora bagnato a differenza del pezzo sopra che lasciato sul pianale dietro era già bello asciutto, quindi per quello non c’era problema, ma per il sotto, dovetti per forza di cose, fare finta di niente e continuare a restare senza. Con Nicola e Franco feci finta di niente, non dissi niente ed entrammo tranquillamente al ristorante, ordinammo pizza e birra tutti e tre, nell’attesa si parlò del più e del meno, Nicola esordì con il fatto della situazione in auto: “Franco devi scusarmi se mi scappava l’occhio sul seno di tua moglie, ma era una situazione strana e poi ha un seno particolarmente bello, come si fa a non guardarlo? Anche se solo attraverso la maglietta forata”, mio marito rispose sorridendo: “Purtroppo la situazione era quella e non si poteva far niente, poi non per questo mi dovrei ingelosire o incavolarmi, chiunque avrebbe fatto lo stesso, non preoccuparti per questo”, poi ridendo e scherzando, Franco se ne uscì con il rivelargli che anche sotto non avevo niente, dicendogli: “…pensa se ti fossi accorto che non aveva nemmeno gli slip, non so come sarebbe andata”, a questo punto un attimo di silenzio e imbarazzo, poi ridendo risposi io: “guarda che purtroppo per una mia distrazione se ne è accorto, ma per fortuna che eravamo già quasi arrivati, perché altrimenti non so veramente come si sarebbe messa”, a questo punto ci facemmo delle gran risate, si era sciolto quell’imbarazzo iniziale vista anche la grande complicità che si era creata tra noi, tanto da rivelargli che anche in questo momento ero ancora senza, per il motivo già descritto. Rimasero un po’ sbalorditi entrambi ma poi continuò tutto come se niente fosse. Alla fine dopo il caffè, ci offrirono dell’Ambrosia di limone e dell’Arancino, erano buoni e mi feci anche il bis. Pagammo il conto e uscimmo, una volta fuori si decise di farci una passeggiata a piedi, eravamo veramente felici e contenti, ridevamo e scherzavamo, correvamo e sicuramente in alcuni momenti a Nicola mostrai il fatto di non avere gli slip, ma non me ne preoccupai affatto. Eravamo in una specie di parco, e dopo un bella camminata andammo a sederci su una panchina, eravamo anche stanchi, dopo la giornata intensa. Ci fu un attimo di calma, di rilassamento e in questo momento, Nicola volle dire qualcosa: “ragazzi si sta veramente bene con voi, siete speciali e gioviali, non ho mai passato una giornata in modo spensierato e piacevole come oggi”, a queste parole io la solita sentimentale e tenerona, lo ringraziai, dandogli un bacio sulla guancia, ma poi girandomi limonando mio marito, ringraziando anche lui per la bella vacanza, ero in mezzo a loro due.
Ma tutto questo sentimentalismo mi procurò dei brividi addosso, tanto che continuai a baciare mio marito intensamente, per poi girarmi e baciare pure Nicola, che sicuramente non se lo aspettava. Questa nuova situazione mi stava propriamente sciogliendo, e il bacio stava diventando sempre più appassionato da entrambe le parti. Nel parco ormai buio, con solo la poca illuminazione di qualche lampione, non c’era più in giro nessuno e bastò a mio marito per cominciare ad allungare anche le mani, infatti mentre baciavo Nicola, Franco cominciò a infilarmi le mani tra le gambe fino a salire alla passera. Ero eccitata, ma ero un po’ esitante perché temevo che ci fosse qualcuno in giro e che ci vedesse, ma l’ora era veramente ormai tarda e Franco continuava a stimolarmi con quella mano sulla passera, ormai ero già bella bagnata e nonostante i miei timori mi lasciai andare, così che mio marito mi fece sdraiare sulla panchina con la testa sulle gambe di Nicola e cominciò lentamente ad avvicinarsi alla mia passera anche con la lingua, mi alzò la gonna e si mise a baciarmi e leccarmi la passera ormai già bagnata, la sua lingua era un vortice sul mio clitoride, andando a infilarsi anche tra le labbra umide. Anche Nicola a questo punto si sciolse e oltre a baciarmi intensamente, cominciò a toccarmi il seno dapprima sopra la maglietta ma poi prendendo sempre più coraggio anche sotto, sollevando e spostando il reggiseno, io avevo sempre più brividi di piacere, Franco sapeva farmi impazzire con la lingua e quel intrecciarsi appassionato della mia lingua e quella di Nicola era un piacevole godere. Nicola con sempre più coraggio e convinzione della situazione, mi sfilò la maglietta e pure il reggiseno e cominciò a baciarmi sui capezzoli accarezzandomi dolcemente il seno, mentre mio marito cominciava ad infilarmi anche le dita tra le mie labbra ormai bagnatissime dal piacere che stavo provando. Non pensavo ormai più al rischio che qualcuno ci vedesse, ero ormai frastornata per quello che stavo provando, infatti un orgasmo era partito, stavo già godendo. Nicola capendo la situazione, si mise a baciarmi per evitare che urlassi di piacere, allungai una mano prendendolo per i capelli mentre godevo, tirandolo verso di me per evitare che si staccasse dalla mia bocca, ero all’apice, Franco muoveva sempre più velocemente quella lingua sul mio clitoride e le dita dentro e fuori sempre più con ritmo.
Dopo questo orgasmo, mi rialzai sedendomi e con una mano abbassai i calzoni e gli slip di Nicola che si era nel frattempo alzato, facendo spuntare finalmente il suo uccello, era nella norma ma molto duro, sentivo il suo pulsare nelle mani, sicuramente non vedeva l’ora di sentirselo stringere tra le mani, ma non feci solo quello, mi tirai leggermente avanti a dopo averglielo accarezzato e baciato con gusto me lo infilai in bocca. Mentre lo pompavo con bramosia cercando di guardarlo in viso, fissando quei suoi occhi che gridavano piacere attraverso le lenti degli occhiali, Franco si piazzò di fianco a lui con tanto di uccello in mano, aspettando che passassi un po’ anche al suo, mi trovavo di fronte due uccelli super vogliosi e vibranti, quindi alternando prima l’uno poi l’altro, continuai a pomparmeli di gusto. Non volevo finire per farli godere in quel modo, quindi feci sedere mio marito sulla panchina e mi appoggiai con la testa davanti al suo cazzo in modo di continuare col pomparglielo con convinzione, poi appoggiai una gamba sulla panchina in modo di restare bene a gambe aperte, Nicola titubò un attimo prima di muoversi, quasi non sapesse cosa fare, ma senza dirgli niente si abbassò accarezzandomi e baciandomi da prima il seno, poi con una mano cominciò ad accarezzarmi le gambe e lentamente salire fino ad arrivare a toccarmela e accarezzarla molto armoniosamente, la sfiorava in modo dolce e leggero, e più continuava con quel tocco, più sentivo la voglia. Io continuavo intanto a baciare e succhiare il cazzo di mio marito, portandolo quasi fino in gola, mentre Nicola continuava quel suo dolce accarezzare, poi ad un certo punto smise di accarezzarla e infilò un dito dentro la mia passera piena dei miei umori mi aveva fatta bagnare al semplice accarezzarla, ma quel dito mi riaccese dentro e cominciai a muovermi cercando di dargli il ritmo giusto, fu a quel punto che smise di baciarmi e leccarmi il seno per abbassarsi e leccarmi il clitoride, quella lingua dopo poco fu una botta di piacere. Mentre muoveva quel dito sulle pareti interne della mia passera con la lingua mi leccava le labbra e poi passava di nuovo al clitoride, mi leccava il clitoride con un movimento circolare andando poi ad infilare quella sua lingua dentro al mio sesso gia occupato dal dito, mi stava facendo impazzire e pronta ad un nuovo orgasmo, più lui leccava più io godevo; allo stesso tempo aumentai anche il ritmo con il sesso di mio marito, ma ero così presa da quel nuovo orgasmo che senza rendermi conto portai mio marito a venire, infatti appena sentì che stava venendo, mi spostò la testa per non spruzzarmi in faccia, la cosa non era molto di mio gradimento, anche perchè se poi avessi dovuto baciare ancora Nicola non sarebbe stato bello.
Ma a questo punto piena di eccitazione, pregai Nicola di infilarmelo, di penetrarmi, volevo godere e visto com’era bagnata non avrebbe certo fatto fatica, infatti si alzò e me lo infilò, lo sentii entrare con incantevole piacere, ma non appena dentro si fermò senza più muoversi, mi venne il timore che stesse già venendo per l’eccitazione, invece dopo un attimo cominciò a ritrarlo lentamente e poi dentro ancora fermandosi di nuovo, e poi ancora indietro sempre molto lentamente, lo sentivo sempre più duro e massiccio ad ogni volta che lo ritraeva e lo infilava, mi stava facendo impazzire con quel lento dentro e fuori, impazzire di piacere, così da portarmi di nuovo all’orgasmo, ma qui aumentò il ritmo e anch’io non restai ferma e cominciai a muovere il bacino roteandolo sempre di più fino a orgasmo terminato. A questo punto, visto che Nicola non era ancora vicino al venire, decisi di cambiare posizione per sentirmelo ancora più a fondo, quindi lo feci sedere e mi misi subito sopra, ma questa volta giocai io al farlo impazzire, mi appoggiai sopra il suo glande senza farlo entrare e cominciai a muovermi avanti e indietro, ma sempre senza farlo entrare più di tanto, solo quel tanto di fargli credere che stavo affondando, ma poi anch’io mi tiravo su, io stavo impazzendo dalla voglia di farlo entrare tutto, ma anche lui era fuori di sé, voleva farlo entrare tutto, ma io cercai di resistere a quella voglia capendo che al momento buono, sarebbe stato l’esplosione, infatti Nicola dopo un bel po’ di quel soffrire di piacere, mi pregò di farlo entrare tutto: “Patty ti prego non continuare così, fallo entrare, non ce la faccio più, voglio sentirlo tutto dentro di te, sentire il calore del tuo sesso, ti pregoooo!!!” a questo punto affondai e fu davvero un’esplosione ma non solo per lui, sentii un calore assalirmi e cominciai a rigodere di nuovo come una matta, mio marito arrivò dietro e cominciò a baciarmi intensamente, mentre io roteavo il mio bacino sempre di più e poi salendo e scendendo e gemendo per un altro orgasmo al limite dell’impossibile, come supponevo fu davvero un’esplosione di fuochi d’artificio. Nicola era resistente, ma dopo un bel po’ dovette cedere anche lui, e non appena sentii il suo sesso vibrare, mi alzai togliendolo e continuando il movimento con la mia mano lo feci venire sulla pancia e anche per lui fu un lungo godere, mentre continuavo quel bacio infinito con mio marito.
A questo punto ci abbandonammo tutti e tre sulla panchina felici, contenti e goduti. Dopo un po’ mi ripulii dallo sperma di Nicola con un fazzoletto di carta, per poi sistemarmi la maglietta e reggiseno e abbassando la gonna, anche loro si rimisero apposto, restammo un attimo silenziosi su quella panchina, mentre Nicola mi accarezzava i capelli e Franco mi teneva stretta una mano, eravamo proprio in una fase di rilassamento. Poi in un silenzio, con il sottofondo delle onde del mare, Nicola si sentì di dire qualcosa: “Patty mai avrei pensato di ritrovarmi a toccare il tuo fantastico seno, il tuo corpo, ma ancor meno tutto il resto, poteva essere solo un sogno, un desiderio, ma mai avrei pensato che potesse succedere di ritrovarmi a baciarti e toccarti ovunque, finendo per poi…..” si fermò un attimo a pensare e continuò: “….finendo per poi far l’amore con te, perchè far l’amore è vivere il piacere insieme, mentre il sesso è rivolto al proprio piacere, io ho vissuto il piacere assieme a te e a Franco, come credo che accada tra te e lui, vivere il piacere assieme. Ci siamo avvicinati a questa situazione, fiduciosi e consapevoli di condividere qualcosa, di vivere insieme quello che stavamo facendo. Sono contento anche che abbiate voluto vivere e condividere questo piacere anche con me, segno che la nostra amicizia si era intrisa anche con dell’intimità che non avevamo ancora fatto uscire. Siete una coppia che sa come vivere il vero piacere, che sapete distinguere bene le cose buone e cattive della vita”, io a queste parole restai spiazzata da queste sue parole, mi sorprese il sentirgli dire ‘far l’amore’ mi sembrava un parolone, ma poi riflettendo mi resi conto che era vero, il sesso è un piacere esclusivamente personale, ci si preoccupa di ricevere, di sentire, di provare piacere nell'immediato, senza preoccuparsi di chi ci è a fianco; infatti io non avevo pensato solo ed esclusivamente ad un mio piacere, ma pensai anche al piacere di Nicola e di Franco. Quindi risposi: “Sono contenta che hai capito che non era solo per un piacere mio e di Franco ma che anche tu facevi parte di questo nostro piacere, non avevo mai pensato a questa cosa, ma mi sono resa conto dalle tue parole che era vero e questo mi da ancora più compiacimento per quello che è successo”, terminai così e gli diedi ancora un bacio, proprio segno dell’intimità ormai consolidata, Franco poi intervenne con un semplice: “Che vi devo dire? avete pienamente ragione. Sapevo che quando lo facevamo io e lei soli, facevamo l’amore, ma in questa situazione mi rendevo conto che non era un semplice far sesso, perché c’era una partecipazione, una complicità e una forte intimità da parte di tutti, un provare un piacere insieme e non un semplice sfogare degli istinti, ma non sapevo come definire questa cosa; ‘far l’amore’ mi sembrava troppo, ma ‘fare sesso’ mi sembrava esageratamente riduttivo”. Alla fine di questa piacevole conversazione si decise che era ora di rientrare, si era fatto veramente tardi e durante il rientro notai che tra noi c’era qualcosa in più, viaggiammo io con una mano sulla gamba di Nicola e mio marito dietro con un braccio attorno al collo, Nicola ogni tanto mi guardava con tenerezza e mi accarezzava la mano che avevo sulla sua gamba.
Arrivati a casa appena rientrati, andammo subito a farci una doccia per rinfrescarci e io anche per ripulirmi meglio, ma appena asciugati ci ritrovammo di nuovo tutti e tre nel letto matrimoniale a far l’amore, passando la notte provando piaceri carichi di intensità di nuovo assieme, e restando abbracciati anche nel sonno, tutti e tre nudi in quel letto.
Restammo ancora altri tre giorni in quella casa, e ancora una volta ci capitò di ritrovarci a scoprire nuovi piaceri assieme, non era un voler fare sesso per forza, ma provare godimenti assieme. Durante quegli ultimi tre giorni la nostra amicizia si consolidò ancora di più e il giorno del rientro fu una vera tragedia, ci salutammo con l’intento di ritrovarci presto, ma purtroppo come si sa per delle vicissitudini varie, riuscimmo ad incontrarci ancora solo due volte, ospitammo due volte Nicola a casa nostra, senza più fare niente anche perché non ce ne fu l’occasione, ma sempre con tanta complicità e intimità, ma poi non siamo più riusciti ad incontrarci, troppa distanza, i problemi con il lavoro, le fidanzate varie, ma ci sentiamo sempre telefonicamente e fortunatamente ora anche con il fatidico FB e le chat siamo ancora in buon contatto, e sempre con quell’intenzione di ritrovarci al più presto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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